Motivazione
Quando la vita viene sconvolta da un evento tanto improvviso quanto innaturale quale la scomparsa di un figlio, a mio avviso possono essere due le reazioni: o si impazzisce o si reagisce.
Reagire è difficile.
E’ certamente più facile lasciarsi andare e farsi sopraffare dalle cose. Reagire significa fare uno sforzo immenso per raccogliere ciò che è rimasto di te e concentrarlo verso qualcosa o qualcuno. Non importa cosa, l’importante è agire.
Sembra che per miracolo la cosa da fare ti si presenti davanti, ed allora inizi a concentrarti ed agire in quella direzione.
In Sri Lanka i bambini vivono in condizioni molto diverse dalle nostre, vuoi per la povertà del paese, vuoi per il livello culturale che è strettamente legato ad essa. Non è una situazione molto diversa da quella degli altri paesi del terzo mondo, ma non si può abbracciare tutto, vanno fatte delle scelte.
Aiutare questi bambini, oggi, regalando loro un buon livello di conoscenza della lingua inglese, che tuttora rimane la più importante a livello mondiale, e la conoscenza dell’uso del computer, penso sia importantissimo per il loro futuro.
Considerando anche che il turismo ha la prospettiva di incrementare (dopo la fine della guerra tra cingalesi e tamil), penso proprio che tali conoscenze siano fondamentali.
Avendo sperimentato personalmente l’evento di cui sopra, mi sono trovata a dover gestire delle piccole somme di denaro offertemi dai colleghi, in sostituzione dei classici fiori che sarebbero sicuramente durati l’arco di una giornata.
A questo punto volevo fare qualcosa per perpetuare la sua presenza qui, quindi mi sono rivolta ad una coppia di amici che mi hanno ospitato in Sri Lanka e messo in contatto con delle realtà che necessitavano di aiuto.
La mia ricerca, per destinare questa somma nel miglior modo possibile, mi ha portato a costruire la casa e ristrutturare il pozzo (vedi sezione foto).
Rimaneva però il mio pallino fisso sulla scuola…